Dal 3 al 6 Ottobre 2013, nei Comuni di Sassinoro e Santa Croce del Sannio, l’Associazione Culturale Ru.De. (Rural Design), con il patrocinio e la collaborazione delle amministrazioni dei Comuni di Sassinoro e Santa Croce del Sannio (BN) e con la partecipazione delle Associazioni Culturali “Il genio delle due Sicilie”; “ArtePollino”, organizza una serie di eventi/incontri di presentazione del progetto Ru.De. (Rural Design).
Ru.De. è un progetto che ha come obiettivo primario quello di accompagnare il territorio nella transizione alla sostenibilità ambientale, intesa nella sua accezione sociale, culturale ed economica. Infatti, lo scopo del progetto è quello di definire nuove forme dell’abitare lo spazio, che dovranno tradursi in azioni basate sulla creazione di nuove economie fondate su un rinnovamento dei saperi e delle pratiche storicamente determinatesi. Un luogo dove sperimentare e divulgare pratiche per creare attraverso la cultura, e la rielaborazione della cultura materiale, nuove forme del “vivere sostenibile” sul territorio.
Le Amministrazioni Pubbliche Locali in questo processo sono chiamate a svolgere nuove e più ampie funzioni rispetto al passato: non più semplici fornitori di servizi ai cittadini ma soggetti attivi dello sviluppo economico locale, impegnati a soddisfare la domanda di altri soggetti, effettivi e potenziali, in grado di generare “ricchezza” locale.
Nel fare questo, e non poteva essere altrimenti, il progetto Ru.De. si comporta non come un progetto ben definito, ma piuttosto come una matrice, una traccia, un processo.
La sfida di Ru.De. è quella di ri-definire il concetto di Ruralità. Questa nuova ruralità non consiste solo nella rinascita del rurale in senso classico, ma nella determinazione e proposizione di nuove forme economiche e sociali, in altre parole di un rurale caratterizzato non più dalla settorializzazione, ma dalla dimensione e dalle specificità del territorio di riferimento.
Ru.De. si presenta pertanto come centro del “Design Rurale” e si propone come luogo d’incontro e sperimentazione di pratiche sostenibili: Valorizzazione paesaggio e cultura; Ricerca e Sviluppo sostenibile. Settore di indagine non classificabile come ricerca di base, ma potrebbe esserlo come ricerca applicata. Occorre sviluppare ricerche applicative multidisciplinari, soprattutto su linee orizzontali e interdisciplinari; Costruzione, territorio e prodotto. Oggi le difficoltà di operare sono legate al mutare insieme di tecnologie e rappresentazioni; Rigenerazione urbana. Riqualificazione delle aree di più recente costituzione: espansioni residenziali (prime e seconde case), ingressi ai centri abitati e percorsi lungo le principali vie di accesso e scorrimento, strade, aree commerciali, produttive e industriali; riqualificazione di edifici e spazi pubblici simbolici, che promuovano uno sviluppo locale integrato (ambientale, sociale, economico, culturale) e un’identificazione forte tra comunità locale e territorio; Agricoltura innovativa. Una strategia innovativa di sviluppo va definita anche per il settore agricolo. La visione di partenza dev’essere fondata sul ruolo multifunzionale dell’agricoltura, che interessa la salute e il benessere attraverso la qualità dei cibi e la fruizione del territorio, il turismo, il presidio e la manutenzione del territorio, del paesaggio e del patrimonio culturale, la salvaguardia della biodiversità. L’agricoltura, che in passato era chiamata a svolgere un’attività finalizzata alla sola produzione di beni alimentari attraverso l’impiego di tecniche altamente intensive (industrializzazione dell’agricoltura), deve oggi partecipare attivamente, nell’interesse di tutta la collettività, al mantenimento delle risorse naturali e alla gestione del paesaggio e del patrimonio culturale dei territori rurali, ovvero contribuire al miglioramento della qualità della vita.
La manifestazione si propone anche di mettere a confronto esperienze provenienti da diverse regioni del Sud, come Sicilia, Basilicata, Puglia e Campania, facendo anche un punto della situazione culturale esistente nei diversi territori e la possibilità di creare una rete culturale tra le varie associazioni. Agli eventi, oltre alla partecipazione di circa 40 tra design, urbanisti, architetti, esperti di politiche territoriali afferenti alle associazioni culturali coinvolte, prevede la partecipazione attiva e fattiva di amministratori locali, artigiani, agricoltori e cittadini che si “incontreranno” e produrranno, ciascuno a suo modo e secondo le proprie possibilità, narrazioni di/del territorio.