L’Alto Tammaro si sviluppa sui due lati del fiume Tammaro, che nasce nella piana di Sepino e sfocia nel fiume Calore. Il paesaggio è tipicamente collinare, con ampie distese vivacizzate da variazioni cromatiche legate alle diverse coltivazioni e frequentate da una interessante fauna di animali selvatici. Numerosi sono i sentieri, tra i quali il Regio Tratturo della Transumanza, ideali per passeggiare a contatto con una natura incontaminata e ricca di suggestivi laghetti.
Il regio tratturo Pescasseroli-Candela è il terzo tratturo, per ordine di lunghezza, dell’Italia meridionale. Attraversa il territorio per 25 km e tutta la rete tratturale è formata da circa 90 km di tratturelli, mulattiere, sentieri, strade interpoderali non asfaltate, ecc. Tale rete, testimonianza storica, costituisce oggi la sentieristica tradizionale che consente il collegamento con borghi, aree archeologiche, speleologiche e sportive dei territori prossimi al tracciato.
L’Alto Tammaro è costituito da tre Siti di Interesse Comunitario (SIC): l’Alta Valle del Fiume Tammaro, il Bosco di Castelpagano ed il Torrente Tammarecchia e, nel suo territorio rientra l’oasi WWF del Lago di Campolattaro che ha una superficie di circa mille ettari, per cui numerose sono le superfici boschive e le aree naturali protette che permettono di effettuare escursioni in località incontaminate, caratterizzate da un elevato grado di naturalità e biodiversità.
Pur non appartenendo alla medesima area protetta, tutto il territorio rappresenta un importantissimo corridoio ecologico, che mette in comunicazione il Tirreno con l’Adriatico, consentendo alla fauna selvatica di spostarsi da un sistema territoriale all’altro, garantendo la salvaguardia della biodiversità faunistica.